Sicurezza, proseguono le polemiche tra corridori e UCI: protagonisti Daniel Martin e Alessandro De Marchi

Dopo quella sulle borracce, continuano le polemiche tra i corridori e l’Unione Ciclistica Internazionale. In particolare, gli argomenti della querelle riguardano ancora una volta le nuove norme introdotte ad inizio aprile e il sempre importante tema della sicurezza. Proprio riguardo quest’ultimo punto, la prima tappa del Tour of the Alps 2021 ha visto particolarmente arrabbiato Daniel Martin, che in un tweet ha polemizzato contro l’UCI a proposito del finale della frazione inaugurale della corsa italiana a Innsbruck, dove per il 34enne erano presenti alcune auto parcheggiate lungo la strada percorsa dal gruppo, come il corridore della Israel Start-Up Nation fa notare nella foto postata assieme al tweet.

L’UCI sta creando tutte queste nuove regole con la scusa di rendere le corse più sicure, ma dimenticano le basi – recita il tweet dell’irlandese – Auto parcheggiate dappertutto nel finale di una tappa da volata. Affermeranno di non avere responsabilità. Uno dei traguardi più spaventosi che ho fatto da un po’ di tempo a questa parte”.

In serata, invece, è arrivato un tweet del compagno di squadra di Martin, Alessandro De Marchi. In fuga per buona parte della tappa, il friulano racconta di essere stato richiamato dalla giuria per aver assunto una posizione proibita in bici, rischiando dunque la squalifica. Il 34enne ha spiegato di aver appoggiato le braccia e i gomiti sul manubrio (cosa proibita dal 1 aprile, tranne che a cronometro) per indossare un paio di guanti vista la nevicata e il freddo trovati in cima al Passo del Brennero, concludendo poi il proprio messaggio con un (ironico?) “La sicurezza prima di tutto, sempre“.

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